Fonte: invisibili.corriere.it – di Simone Fanti –
Il 2018 volge al termine ed è tempo di bilanci. Anche per il governo gialloverde, M5S- Lega, che da alcuni mesi sta guidando il Paese. Troppo pochi per capire la visione politica nei riguardi delle persone con esigenze speciali – c’è ancora da strutturare un piano d’interventi pluriennali -, ma sufficienti per registrare i primi risultati. Invisibili ha chiesto al presidente della Fish (Federazione Italiana superamento handicap, sigla che federa le principali onlus e associazioni di persone con disabilità), Vincenzo Falabella, un parere su questo primo periodo.
«Esprimerei un giudizio moderatamente positivo – spiega il presidente di Fish, Falabella – in questi mesi si è avviato un dialogo e un confronto costruttivo con il ministero della famiglia e disabilità che ha portato all’inserimento nella manovra finanziaria di alcuni provvedimenti. Un dialogo che è stato soprattutto un ascolto e una presa di coscienza da parte del Ministro Lorenzo Fontana e dello stesso presidente del consiglio Antonio Conte sui temi che riguardano le persone con disabilità e le loro famiglie. E necessariamente questo prestare attenzione si dovrà tradurre in un agire nei prossimi mesi».
Restano infatti sul tavolo aperti alcuni temi, in primis quello sulle linee guida per l’attuazione del Job act, una sorta di libretto d’istruzioni del provvedimento approvato dal precedente governo Renzi. Nelle intenzioni del legislatore il decreto legge dovrebbe incentivare l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Non ancora risolta la questione del nomenclatore tariffario, ovvero quel “listino” di ausili che il sistema sanitario concede a una persona per la sua inclusione. «Purtroppo è ancora fermo – prosegue Falabella – ed è molto importante che venga sbloccato al più presto. Non stiamo parlando di strumenti compensativi della disabilità, ma di ausili che facilitano il percorso inclusivo, sociale e lavorativo di una persona con disabilità . Stiamo parlando di diritto di cittadinanza». I ritardi più significativi riguardano proprio le prestazioni protesiche, cioè quegli ausili che riguardano sia la quotidianità di molte persone sia la loro autonomia personale.
«Bene anche le modifiche al correttivo del decreto legge 66/2017 sul tema dell’inclusione scolastica delle alunne e alunni con disabilità – prosegue Falabella -. Le più importanti le precisazioni sui Gruppi di lavoro (un team composto da docenti,esperti ed educatori che dovrebbero seguire lo studente nel suo percorso scolastico n.d.r.), non espressamente previsti dalla nuova normativa, ma essenziali per operare sull’inclusione scolastica. Tra le modifiche al decreto anche l’obbligo di indicare espressamente il monte ore di sostegno e di assistenza all’educazione e alla comunicazione nel Piano Educativo Individualizzato (PEI) ». Tema quest’ultimo molto sentito dalle famiglie che combattono ogni anno con la scuole per ottenere un numero di ore di sostegno adeguate. Nella maggioranza dei casi il ricorso al Tar risolve temporaneamente il problema che si ripropone ad ogni inizio di anno scolastico.
«Abbiamo sollecitato il Ministro Bussetti ed il sottosegretario Giuliano poi – prosegue Falabella – ad avviare un necessario confronto che porti quanto prima ad una separazione delle carriere tra sostegno e curricolare. Solo così a nostro avviso può essere garantita la reale inclusione».
Notizie positive anche per l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità per cui è prevista a breve la nomina del coordinatore del comitato tecnico scientifico. «A seguire ci saranno le designazioni dei referenti ministeriali e – ipotizza Falabella – entro i primi mesi del 2019 dovrebbe essere in funzione».
Ma veniamo ai numeri della manovra finanziaria. Anche se il percorso non è completo e il confronto con l’Europa potrebbe portare novità e riduzioni di alcuni di questi fondi, con l’aiuto di Fish abbiamo tracciato un primo bilancio degli interventi inseriti:
· 100 milioni di finanziamento del Fondo nazionale per la non autosufficienza che si attesta a 550 milioni. “Vi è già una previsione nel 2020/2021 di finanziare il fondo a 5 miliardi di euro”, annuncia Falabella. Cifra che suona davvero enorme, e difficilmente realizzabile.
· 120 milioni di incremento per il fondo per le politiche sociali che arriva a 400 milioni
· 75 milioni per il trasporto, assistenza e comunicazione agli alunni disabili
· Rifinanziamento per il cosiddetto “dopo di Noi”
· 100 milioni destinati alle politiche familiari
Il dialogo silenzioso, sui media si è parlato poco di questi temi, ha portato comunque a risultati tangibili da un mero punto di vista delle risorse, seppur minime, ma ora «chiediamo al governo – conclude Falabella – un cambio di passo strutturando programmi e interventi politici che vadano nella direzione delle vera inclusività delle Persone con disabilità. Come? Applicando sin da subito le linee di intervento del II programma di azione biennale. Esso costituisce il risultato di una elaborazione comune di organizzazioni delle persone con disabilità, Ministeri, Regioni, Istituzioni pubbliche che si sono confrontate con impegno per due anni, all’interno dell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità, con l’obiettivo di attuare anche in Italia la Convenzione ONU.»
Fonte: invisibili.corriere.it
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