fonte: faipets.it –
È stato recentemente pubblicato sul Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa, una delle più autorevoli riviste scientifiche nazionali del settore, l’articolo “Lo sport e l’integrazione nella persona con lesione midollare”, firmato da Laura Simoncini, Davide Villa, Paolo Martinelli e Roberta Vannini del Montecatone Rehabilitation Institute.
Il contributo offre una riflessione ampia e scientificamente fondata sul ruolo dello sport nel percorso di riabilitazione e reinserimento delle persone con lesione midollare, mettendo in luce come l’attività fisica non rappresenti solo un complemento terapeutico, ma un vero e proprio strumento di salute, autonomia e partecipazione sociale.
Gli autori sottolineano come la pratica sportiva regolare riduca i tassi di riospedalizzazione, favorisca l’inclusione e migliori la qualità della vita. In linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, viene ribadito che ogni persona adulta dovrebbe svolgere almeno 150 minuti settimanali di attività aerobica moderata o 75 minuti di intensità elevata. Tuttavia, solo una minoranza delle persone con disabilità riesce a raggiungere tali livelli, spesso per mancanza di accesso, informazione o supporto adeguato.
Le più recenti ricerche nel campo della neuro-riabilitazione mostrano inoltre che l’esercizio fisico contribuisce a stimolare la neuroplasticità e la rimielinizzazione della sostanza bianca, anche nelle fasi croniche della lesione midollare. Tecniche avanzate di neuroimaging hanno evidenziato come l’attività motoria agisca come un vero e proprio stimolo biologico e funzionale, rafforzando i processi di recupero e adattamento.
All’interno dell’esperienza clinica di Montecatone, lo sport viene integrato nel percorso terapeutico individuale attraverso la Rieducazione al Gesto Sportivo, un approccio mirato a migliorare reattività motoria, controllo del tronco, capacità cardiorespiratoria e gestione sicura della carrozzina. Ma i benefici non sono solo fisici: lo sport diventa anche una potente leva psicologica, capace di rinforzare identità, autostima e senso di efficacia personale.
Montecatone Rehabilitation Institute collabora stabilmente con il Comitato Italiano Paralimpico e con le associazioni territoriali, per garantire la continuità dell’attività sportiva dopo la dimissione. Tra le discipline proposte figurano nuoto, tennis, basket, tiro con l’arco, handbike e golf, accanto a sessioni di prova assistita per attività meno diffuse. Lo sportello paralimpico interno all’Istituto offre inoltre orientamento e accompagnamento verso le realtà sportive locali, sostenendo concretamente il ritorno alla vita attiva.
Il rientro al domicilio rappresenta infatti una fase decisiva del percorso riabilitativo: conoscere le opportunità sportive presenti sul territorio e acquisire una cultura del movimento significa ridurre il rischio di inattività e favorire autonomia, benessere e partecipazione sociale.
In questa prospettiva, anche per Vincenzo Falabella, presidente della FAIP – Federazione Associazioni Italiane delle Persone con lesione al midollo spinale: “lo sport, oltre ad essere un importante strumento riabilitativo, è anche un volano di inclusione sociale. Non a caso l’aver inserito il valore dello sport all’interno della nostra Carta Costituzionale dimostra come questo rappresenti uno strumento essenziale di convivialità e di confronto per tutti i cittadini — a maggior ragione quando parliamo di persone che vivono con una lesione al midollo spinale.”
Le parole di Falabella richiamano un principio che unisce scienza, etica e cittadinanza: lo sport non è solo movimento, ma partecipazione, diritti e appartenenza. L’esperienza di Montecatone dimostra come una visione integrata della riabilitazione – che unisce medicina, educazione e territorio – possa trasformare l’attività motoria in esperienza di libertà, relazione e qualità di vita.
In questo senso, lo sport si conferma non soltanto parte della terapia, ma anche una forma di cittadinanza attiva e di salute pubblica, capace di restituire dignità, energia e prospettiva a chi affronta la sfida quotidiana di vivere con una lesione midollare.
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