fonte: Superando

«Questo tema non è certo una questione meramente contabile, ma riguarda direttamente la qualità della vita, l’autonomia e la dignità delle persone con disabilità»: lo sottolineano dalla Federazione FISH, accogliendo con favore la Sentenza con cui il TAR del Lazio ha annullato il “Decreto Tariffe” del Ministero della Salute, nella parte della protesica e degli ausili, imponendo la riscrittura completa del relativo Nomenclatore entro un anno «sulla base di criteri trasparenti e dati reali»

Soddisfazione viene espressa in una nota dalla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), per la Sentenza 22313/25 (disponibile a questo link), tramite la quale il TAR del Lazio ha annullato nei giorni scorsi il cosiddetto “Decreto Tariffe” del Ministero della Salute, «per grave difetto di istruttoria», nella parte della protesica e degli ausili per le persone con disabilità, il tutto imponendo la riscrittura completa del relativo Nomenclatore entro un anno «sulla base di criteri trasparenti e dati reali».
«Ancora una volta, dunque, dopo la recente bocciatura del Tariffario di Specialistica, la Magistratura Amministrativa – sottolineano dalla Federazione – è dovuta intervenire per ristabilire il principio di rispetto dei diritti delle persone con disabilità, che rischiavano di essere compromessi da scelte tariffarie non adeguatamente fondate. Dal canto nostro ricordiamo di avere sollevato fin dalle prime fasi di elaborazione del Decreto forti perplessità sia sul metodo adottato sia sui contenuti del nuovo tariffario, per la parte protesica. In particolare, avevamo evidenziato la totale assenza di un confronto strutturato, costruttivo e realmente propositivo con il mondo associativo, nonostante le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative siano i principali destinatari delle scelte operate».
«Questa Sentenza del TAR del Lazio – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISH – dimostra che, quando mancano ascolto, confronto e basi tecniche solide, il sistema non regge. Ancora una volta è la Magistratura a dover intervenire per garantire equità e tutela dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, che non possono essere ostaggio di decisioni amministrative costruite senza dati reali e senza una corretta istruttoria

Preme per altro evidenziare, da parte della FISH, che il tema delle tariffe nei Livelli Essenziali di Assistenza «non è una questione meramente contabile, ma riguarda direttamente la qualità della vita, l’autonomia e la dignità delle persone con disabilità. Tariffe inadeguate rischiano infatti di tradursi in una riduzione dell’offerta, in minore qualità dei dispositivi e, nei casi più gravi, in un ostacolo concreto all’accesso alle prestazioni».
«È pertanto indispensabile – conclude il Presidente della Federazione – che il Ministero della Salute colga questa decisione come un’opportunità e non come un mero obbligo. Serve infatti un cambio di metodo, coinvolgendo in modo strutturato le rappresentanze delle persone con disabilità, gli operatori e le loro competenze, per costruire un Nomenclatore che sia realmente sostenibile, appropriato e rispettoso dei diritti. Per quanto ci riguarda, ribadiamo la nostra disponibilità a partecipare attivamente al percorso di revisione imposto dal TAR, affinché il nuovo sistema tariffario sia fondato su trasparenza, evidenze tecniche e centralità della persona, nel pieno rispetto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishets.it.
Sul medesimo tema di cui si tratta nella presente nota, segnaliamo anche, in Disabili.com, il testo Ausili e protesi disabili. Il TAR Lazio boccia il tariffario del Nomenclatore e l’articolo di Renato La Cara, Decreto Tariffe bocciato dal Tar, il ministero dovrà rifarlo. “Si inseriscano anche gli ausili tornati a carico di chi ha disabilità”, in «il Fatto Quotidiano.it».