Fonte: Superando – 

In vista della Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale, del 27 ottobre prossimo (World Occupational Therapy Day), l’Istituto Riabilitativo Montecatone impegnato nella riabilitazione di persone mielolese o con grave cerebrolesione acquisita – ricorda di avere avviato tale disciplina da quasi 25 anni, ossia nel 2001, consolidandola progressivamente, sino a farla diventare una presenza stabile nei percorsi di cura.

Oggi a Montecatone il servizio è composto da nove terapisti occupazionali, un infermiere professionale e un coordinatore e ne fanno parte anche il Servizio Ausili, la Riabilitazione tramite il Gesto Sportivo e il Percorso Patente.

Dagli inizi, va detto, sono stati oltre 6.000 i pazienti trattati, con una presa in carico precoce e globale che parte fin dai primi giorni di ricovero. I terapisti occupazionali lavorano in stretta sinergia con medici, infermieri, fisioterapisti e operatori sociosanitari, integrando le loro proposte con strategie, adattamenti e ausili studiati su misura. L’obiettivo è sempre lo stesso, favorire cioè il massimo livello possibile di autonomia, tenendo conto delle potenzialità residue e dei valori della persona, tramite attività che vengono svolte in setting diversificati, spaziando dal reparto (stanza, bagno, palestra) agli spazi specifici del servizio (cucina adattata, vasca e doccia non adattate, postazioni informatiche, banco di lavoro), fino al giardino riabilitativo e agli impianti sportivi cittadini. Importanti sono anche le uscite riabilitative mirate, organizzate sempre con il coinvolgimento dell’intera équipe, che permettono di verificare, in un contesto reale, i progressi delle persone, allenando abilità pratiche e sociali.

«La forza della terapia occupazionale – dichiara Roberta Vannini, coordinatrice a Montecatone della Riabilitazione in Day Hospital, dei Servizi di Terapia Occupazionale, Socio Educativo, Ausili, Riabilitazione tramite Gesto Sportivo e Percorso Patente – è quella di mettere al centro la persona, con i suoi valori e i suoi interessi, proiettandola oltre l’ospedale verso la vita reale. In questa prospettiva, fondamentale è anche la consulenza sugli adattamenti domiciliari e la possibilità di usufruire dell’appartamento pre-dimissione interno all’Istituto, che permette di testare in condizioni protette il rientro a casa».
«Dopo quasi un quarto di secolo – aggiunge – possiamo dire che la terapia occupazionale si è affermata come un pilastro del nostro modello riabilitativo: abbiamo aiutato migliaia di persone a recuperare competenze e dignità di vita e continueremo a farlo con lo stesso impegno e con uno sguardo rivolto al futuro».
«Il cammino verso il venticinquesimo anniversario, nel 2026, della terapia occupazionale nella nostra struttura – afferma dal canto suo Mario Tubertini, commissario straordinario di Montecatone – sarà l’occasione non solo di un ulteriore bilancio, ma anche di un rilancio, nella convinzione che autonomia e inclusione resteranno i cardini di un servizio che ha fatto scuola a livello nazionale». (S.B.)