Raccontano, coloro che nel 1977 fondarono a Verona un’associazione di persone para/tetraplegiche, che negli anni settanta erano ben pochi coloro che in sedia a rotelle frequentavano i luoghi pubblici e giravano per la città, anche se la riabilitazione e le cure mediche iniziavano  a progredire

Moltissime, di queste persone, vivevano chiuse in casa timorose, piene di vergogna e incapaci di affrontare il mondo esterno; Vivevano insomma completamente emarginate. Ecco perché, al fine di “rompere” quest’orribile schema Eugenio Marchesini, assieme ad alcune persone in sedia a rotelle, ebbe l’intuizione di fondare un’Associazione che rappresentasse e tutelasse tutti quelli che avevano subìto una disabilità così devastante, come la lesione midollare.

Lo scopo principale era di far crescere, in tutti loro, la consapevolezza di essere ancora degli “uomini in mezzo ad altri uomini ”, come recitava uno slogan che il G.A.L.M. utilizzò in parecchie occasioni; Quindi, di farli uscire dalle loro case per rientrare nella società. Per questo la denominazione dell’associazione fu coniata in “GRUPPO DI ANIMAZIONE LESIONATI MIDOLLARI”, con una particolare sottolineatura della parola “animazione” quale primo obiettivo da raggiungere.

Con il passare degli anni la cultura è cambiata; Infatti esiste maggior attenzione verso  le persone con disabilità. La gran parte di queste, sono diventate consapevoli dei loro diritti “di persona”, molte sono inserite nel lavoro, nello sport agonistico e amatoriale, altre hanno creato una loro famiglia.

La società si è evoluta, ciò è anche merito delle molte associazioni, che come il GALM sono  sorte in tutta Italia, le quali con il loro impegno hanno reso possibile questo progresso, pur consapevoli che c’è ancora molto da lavorare.

Il G.A.L.M. è orgoglioso di compiere 40 anni di attività e lo dimostra organizzando  una festa, durante la quale si terrà:

  1. una tavola rotonda sul tema: “ LA CURA E L’INCLUSIONE SOCIALE DELLA PERSONA CON LESIONE AL MIDOLLO SPINALE”;
  2. la presentazione del libro “Credevo di non farcela” di Danilo Castellarin, il quale ha raccolto 40 racconti di  persone che sono riuscite a vincere la disabilità non solo attraverso il percorso riabilitativo ma anche con il contributo del GALM  che dedica tutt’ora il proprio servizio  dentro e fuori l’Unità Spinale di Negrar.

La festa si svolgerà  domenica 8 di ottobre c.a. presso la sede degli alpini di Colognola ai Colli (VR), in allegato il programma dell’evento.           

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Fonte: faiponline.it/drupal/node/171