Di Damiano Bolognini Cobianchi. 

Grazie alla tecnologia oggi per guidare bastano due dita. Dal programma Fiat Autonomy alle norme per la patente speciale, gli sconti e le agevolazioni: ecco tutto quello che occorre sapere. 

Sembra difficile da credere ma oggi per guidare un’auto basta avere il pieno controllo di due dita. Con i comandi a joystick integrati da quelli vocali, infatti, persino chi è costretto su una carrozzina e ha difficoltà a muovere uno o entrambi gli arti superiori può mettersi al volante. E’ questa la soluzione più tecnologica e costosa in commercio, tra le numerose studiate per sopperire ai possibili deficit fisico-funzionali dei guidatori. L’elenco è lungo: si va dal più classico acceleratore a cerchiello a quello a dito, dal satellite comandi da posizionare sul volante ai pulsanti delle frecce integrati nel poggiatesta, da azionare muovendo il capo. Con questi adattamenti la macchina, da sempre considerata un mezzo di libertà e di indipendenza, regala l’autonomia negli spostamenti a chi fa fatica a percorrere brevi distanze con il bastone, le stampelle o la carrozzina, a causa di disabilità permanenti o temporanee, dovute a patologie di vario genere o a conseguenze di incidenti.

Alcuni dei dispositivi proposti talvolta si rivelano utili anche per gli anziani, come la poltrona di guida girevole, che permette di accomodarsi a bordo più facilmente. Insomma, le soluzioni sono numerose. “Purtroppo ancora oggi, ci sono casi in cui chi si ritrova in una condizione di disabilità permanente, a causa magari di un incidente, non sa che ha comunque possibilità di poter continuare a guidare, grazie a specifici dispositivi – sottolinea Roberto Romeo, presidente di ANGLAT, Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti -. Inoltre, è bene sapere che lo Stato Italiano interviene a sostegno di chi ha una patente di guida con varie agevolazioni. Unico grande gap è che non siano estendibili alle vetture elettriche. Su questo tema aspettiamo che il Governo intervenga quanto prima per modificare la normativa”.

Uno dei sistemi tecnologici di ausilio alla guida per chi ha menomazioni fisiche

Uno dei sistemi tecnologici di ausilio alla guida per chi ha menomazioni fisiche

 

Sui 38,7 milioni di patenti di guida attive in Italia, le B speciali che permettono ai portatori di handicap di condurre l’auto sono 160.205. Non esiste una catalogazione per patologie che permetterebbe alle istituzioni di intervenire con maggiore puntualità sulle singole tematiche. In media sono 3.500 le patenti che vengono rilasciate ogni anno: nel 2016, sono state 3.679 (1.081 i respinti all’esame), contro le 3.768 del 2015 (1.015 bocciati). La regione leader è stata la Lombardia con 191 documenti rosa, davanti alla Sicilia con 104, al Veneto con 99 e al Lazio con 92, fanalino di coda la Valle d’Aosta con una. A livello di province, prima è risultata quella di Milano con 78, davanti a Roma con 64, Torino con 50.

«Grazie alle soluzioni tecnologiche in commercio, oggi può guidare la macchina chi soffre di amputazioni o menomazioni a gambe e braccia, anche importanti e chi ha gravi deficit visivi e uditivi”, spiega il professor Maurizio Bruni, presidente della Commissione Invalidi del Distretto 5 di Milano che quotidianamente si occupa dell’autorizzazione al rilascio del pass per il parcheggio, valido in tutta Europa. “Oggi è possibile ottenere l’ok per sostenere l’esame per la patente anche in casi in cui sembrerebbe impossibile». Quelli più eclatanti sono gli strascichi di emiparesi e alcune forme di tetraplegia. Per ambire a ottenere una B Speciale il soggetto deve sottoporsi a una visita presso la Commissione medica locale (CML) della ASL. Va valutata caso per caso la concessione del nullaosta per malattie cardiovascolari, diabete mellito, quando necessità di trattamento di insulina, sclerosi multipla, miastenia grave, atrofia muscolare progressiva, disturbi miotonici, alcune malattie del sistema nervoso periferico. «Attenzione – chiarisce Bruni -, chi soffrisse di patologie invalidanti sopraggiunte dopo il conseguimento della patente B e le tenesse nascoste per evitare il passaggio dalla Commissione medica, deve sapere che in caso di incidente potrebbe vedersi chiedere dall’assicurazione la rivalsa sui danni pagati a terzi, e quindi potrebbe essere costretto a pagarli di tasca propria».

UNASCAbile, progetto nato dalla collaborazione tra l’associazione nazionale di autoscuole UNASCA e la Federazione Italiana Superamento Handicap (FISH), anticipa novità in arrivo in tema di patente: «Stiamo sviluppando un progetto di supporto che ne faciliterà il conseguimento – spiega il referente nazionale Francesco Osquino -. Partendo dalla valutazione della leggibilità dei quiz predisposti dal Ministero dei Trasporti per le varie categorie, arriveremo alla predisposizione di percorsi didattici specifici utili anche nel caso di dislessie o di difficoltà legate alla comprensione della lingua italiana».

 Al volante con Fiat Autonomy: farsi aiutare per fare da soli

Un paio di volte al mese, sul piazzale della Motorizzazione Civile di Milano e in altre 18 località italiane, chi ha degli handicap fisici di qualunque genere grazie al programma Fiat Autonomy può scoprire se è in grado di guidare l’auto. Nei centri creati dalla Casa torinese e gestiti da associazioni di volontari è, infatti, possibile provare a condurre vetture multi allestite. Queste dispongono di adattamenti speciali pensati per sopperire a numerosi tipi di deficit funzionali. Ci si può mettere al volante dopo un test di una ventina di minuti con un sofisticato simulatore che verifica le capacità motorie residue di adulti e anziani. Il tutto non costa nulla, e non si fanno distinzioni fra potenziali clienti e persone interessate a macchine di altri brand. Una politica che fa onore alla Fiat, tanto più che il progetto prevede un ampio ventaglio di iniziative collaterali. Lezioni di guida, avventure in fuoristrada, eventi sportivi di vario genere, sotto il marchio Autonomy il gruppo italoamericano propone molto di più di soluzioni di mobilità per i portatori di limitazioni motorie, sensoriali o intellettive e per le loro famiglie. «Organizziamo corsi di sci gratuiti e settimane multi sport – spiega Nicola Pumilia, responsabile FCA Autonomy -, un Jeep Off Road su percorsi mozzafiato e, da quest’anno, anche giornate di guida sicura 4×4 in Valle D’Aosta e Trentino. Siamo molto impegnati nello sport paraolimpico: sono stati nostri testimonial Melania Corradini, Francesca Porcellato, Roberto La Barbera e per l’automobilismo Alfredo Di Cosmo. Oggi abbiamo Martina Caironi e Manuela Migliaccio».

Le attività italiane ruotano, appunto, intorno ai 19 Centri di Mobilità, geograficamente ben distribuiti (info su www.fiatautonomy.com): aiutano chi vi si rivolge a intraprendere la strada che porta al conseguimento della patente speciale, superando barriere psicologiche e legate alla burocrazia. Tutti dispongono dei sofisticati simulatori VCR (Verificatori delle Capacità Residue), utili per permettere a ognuno di individuare i sistemi di ausilio più adatti da far montare sul veicolo. Spesso, chi vi arriva timoroso e con poche speranze, torna a casa con un grande sorriso. Il certificato che viene rilasciato, è bene sottolinearlo, non ha valore legale ma è tenuto in seria considerazione dalle commissioni mediche incaricate di dare il nullaosta a chi vuol provare a ottenere la patente speciale. I passi successivi saranno l’iscrizione a una scuola guida e gli esami, solo quella di pratica per chi dispone della B.

Fadiel, Guidosimplex, Handytech, Focaccia Group, Olmedo, Kivi sono gli allestitori utilizzati da FCA per realizzare sia le vetture per il trasporto di disabili sia i modelli da guidare con i dispositivi speciali, approvati dal Ministero dei Trasporti. Si tratta di sistemi facili da disattivare, così da permettere anche a parenti, amici o accompagnatori di mettersi al volante delle auto. Inoltre, sono semplici da rimuovere per un’eventuale rivendita come usato. A livelli di numeri «nell’area EMEA (Europa, Africa e medio Oriente, ndr) lo scorso anno abbiamo conteggiato 15.000 vendite – chiarisce Pumilia -. Nello studio di nuove soluzioni coinvolgiamo i nostri partner mettendoli nelle condizioni di sviluppare i sistemi di guida 6 mesi prima dell’uscita di un nuovo modello. Se poi si parla dei veicoli per il trasporto disabili siamo gli unici che sul Doblò abbiamo la possibilità di offrire la soluzione Tetto Rialzato, costruito in fabbrica, e quella con il pianale ribassato».

Bollo gratis, Iva al 4%, sconti sull’acquisto: ecco cosa offre il mercato

Per offrire in Italia veicoli che permettano la guida anche agli automobilisti con disabilità fisiche, i marchi del gruppo FCA, Ford e Mercedes-Benz si affidano direttamente ad allestitori specializzati. Si tratta di aziende che si occupano di modificare le auto dotandole di comandi al volante, poltrone girevoli, pedane di accesso, portiere con sistemi automatici per il recupero a bordo della carrozzina e tutto quello che serve per soddisfare le necessità del singolo cliente, secondo specifiche concordate con i Costruttori. Altri importatori e Filiali preferiscono concentrarsi sugli sconti, lasciando che sia il privato poi a rivolgersi a un’officina per la trasformazione del mezzo e le relative pratiche burocratiche. Le agevolazioni delle Case si aggiungono a quelle statali che possono essere godute anche dai familiari del disabile, se questi è loro a carico (al riguardo si consulti il sito www.agenziaentrate.gov.it): è, infatti, prevista l’esenzione dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) e l’IVA è al 4% anziché al 22% per l’acquisto del veicolo nuovo o usato e per i lavori (e successive riparazioni) per l’aggiunta dei dispositivi prescritti sulla patente B Speciale. Tra questi può rientrare il cambio automatico nel caso degli amputati di arto inferiore. Vantaggi che non riguardano tutte le auto ma solo quelle a benzina con motori sino a “duemila” di cilindrata e quelle a gasolio sino a “duemilaotto”, con il limite di un veicolo ogni quattro anni, a meno che il precedente non venga demolito. Dalla dichiarazione dei redditi si può detrarre in quattro anni il 19% della spesa sostenuta per comprare il veicolo, sino a un massimo di 18.075,99 euro e se questo è di seconda mano si ha diritto al passaggio di proprietà gratuito. Vi è il diritto all’esenzione del bollo e lo Stato prevede un rimborso del 20% sui sistemi di guida aggiunti ai veicoli già di proprietà.

Nel dettaglio delle promozioni delle Case, si segnalano dai rispettivi siti sconti variabili a seconda dei modelli: dall’8% al 23% da parte di Citroen, dall’11% al 16% da DS, dal 13% al 21,5% da Hyundai, da 500 a 2.000 euro in più sulle campagne in corso da Kia, dal 2% al 3% da Nissan per gli associati a ANGLAT, ANMIC e ANMIL. Con Seat gli sconti variano dal 14% al 22%, Skoda pratica mediamente il 13%, Volkswagen dal 12% al 14,5%, Volvo dal 10% al 16%. Toyota è partner ufficiale del comitato Para-Olimpico per i giochi di Tokio 2020: al momento la Filiale sta studiando agevolazioni adeguate. Particolarmente articolata, la campagna di FCAprevede un taglio dell’1% sui prezzi praticati sulle campagne in vigore, cui si aggiunge un ulteriore 1% per gli automobilisti che si sono rivolti ai Centri di Mobilità di Autonomy e l’estensione gratuita della garanzia del veicolo a 4 anni/60.000 km. A titolo d’esempio, il listino della Panda scende così da 11.340 euro a 7.400 euro, quello della 500 L da 18.460 a 14.300 euro, la Jeep Renegade da 20.990 a 15.700 euro, l’Alfa Romeo Giulietta da 22.650 a 14.800 euro, la Lancia Ypsilon da 13.390 euro a 8.400 euro. Tra i corsi di guida si segnala la novità Corporate Social Responsibility SpecialMente di BMW, attiva sino a dicembre 2018: viene offerto gratuitamente una giornata di guida sicura in pista (per il 2017 i posti totali sono 120).

Olli, il minibus a guida autonoma di IBM

Olli, il minibus a guida autonoma di IBM

L’auto che guida da sola, la vera svolta

L’avvento della guida autonoma, atteso nel prossimo decennio, permetterà di utilizzare l’auto in maniera indipendente anche a chi oggi non ha la possibilità di conseguire la patente speciale, a cominciare da ciechi e ipovedenti. Secondo lo studio “Outthink Aging”, effettuato dalla IBM con la fondazione statunitense Consumer Technology Association, oggi nel mondo circa un miliardo di persone ha una qualche forma di disabilità ed entro il 2050 gli over 60 conteranno per il 22 per cento della popolazione mondiale. Un quadro che richiede con urgenza soluzioni, idee, e modelli di business. I robotaxi e i minibus a guida autonoma, già in sperimentazione, possono essere una risposta.

Una ricerca effettuata da Boston Consulting stima che l’avvento delle auto a guida autonoma permetterà in generale “una riduzione del 60% del numero di automobili sulle strade della città”: i benefici si avvertiranno soprattutto nelle metropoli, dove si stima entro il 2030 vivrà i due terzi della popolazione mondiale. In questo contesto i robotaxi renderanno molto più agevoli gli spostamenti quotidiani anche a chi oggi ha difficoltà legate a situazioni fisiche: «Ad avvantaggiarsi di questi nuovi servizi – sottolineano da BCG – saranno proprio categorie come disabili e anziani». Al riguardo Anirudh Venkitaraman, analista di Frost&Sullivan, aggiunge: «Sono proprio queste le categorie a cui le auto senza guidatore permetteranno di ritrovare la piena mobilità: potranno potenzialmente trasformare la vita di milioni di persone permettendo loro di andare a lavorare, fare la spesa, portare i figli a scuola, uscire la sera o, semplicemente, andare a fare un giro senza aver più bisogno di aiuti di altri». Inoltre, con il contemporaneo avvento dei servizi della shared mobility, «la mobilità condivisa, permetterà loro di utilizzare i veicoli a guida autonoma anche senza doverli acquistare». Una via intrapresa nei suoi studi da IBM.

Il colosso informatico statunitense, in collaborazione con Local Motors, ha in corso il progetto AccessibleOlli, basato sull’utilizzo del minibus Olli, dotato di intelligenza artificiale (IA), di guida autonoma e gestito dall’assistente interattivo Watson. Presentato in forma statica lo scorso anno alla fiera dell’elettronica (CES) di Las Vegas, il veicolo e attualmente impegnato in test di utilizzo a Washington, Miami e Las Vegas. L’obiettivo, sottolineano da Big Blue, è “creare il mezzo di trasporto più accessibile al mondo per chi ha una mobilità compromessa o soffre di disabilità. Negli Stati Uniti oltre 560.000 persone con difficoltà motorie non escono di casa per la mancanza di una rete adeguata di trasporti pubblici. La sfida è di renderle indipendenti e dar loro libertà di movimento”. Grazie all’intelligenza artificiale, Olli è in grado di riconoscere il linguaggio dei segni e rispondere con frasi scritte su pannelli luminosi, adattare le luci interne e gli schermi video per il trasporto di persone con problemi di epilessia fotosensibile, utilizzare un linguaggio semplificato con chi soffre di disabilità cognitive, sfruttare dei sistemi di scansione per descrivere a ciechi e ipovedenti quello che succede fuori dal veicolo. Olli promette di essere d’aiuto anche agli anziani e a chi ha problemi temporanei di mobilità: per l’edizione 2018 del CES, il Salone dell’Innovazione e della Tecnologia, in programma dal 9 al 12 gennaio, IBM ha già annunciato che ci saranno interessanti novità. 

Fonte: https://www.avvenire.it/economia/pagine/auto-e-disabili