“Abbiamo assunto decisioni che rappresentano una rivoluzione nella sanità campana”.

Il Piano ospedaliero approvato con le ultime limature e prescrizioni da ratificare ai tavoli romani entro febbraio, il provvedimento che pianifica 4 mila assunzioni di camici bianchi, il Piano per l’edilizia sanitaria sbloccato con i primi 170 milioni a valere sui fondi dell’articolo 20 della legge 67 del 1988 non ancora utilizzati (prima tranche di 1,2 miliardi che ancora spettano alla Campania).

E poi la cancellazione del ticket regionale da 10 euro sulle ricette per le prestazioni specialistiche entro il tetto di spesa di 56,15 euro, l’accordo con l’Aiop per la definizione e l’adeguamento dei contratti (biennali) con le Case di cura private accreditate per cui vengono messi nel piatto 25 milioni di euro in più (con l’aggiunta di altri 10 milioni per l’alta specialità come premio per il contrasto alla migrazione sanitaria).

E quindi l’apertura di un nuovo Pronto Soccorso presso una struttura pubblica (Cto per l’Azienda dei colli), la riforma delle reti di emergenza e urgenza secondo una visione integrata di livelli assistenziali (dalla Continuità Assistenziale ai Dea di II livello), la costituzione delle reti tempo/dipendenti con l’inserimento delle nuove reti cliniche e specialistiche (pediatria, gastroenterologia ecc). Poi i posti letto: rispetto agli attuali 18.204 posti ci sarà un incremento di 1.637 unità con un riequilibrio tra acuti e post acuti e la ridistribuzione su macro aree con uno standard di 3,6 per mille abitanti potenziando le attività di assistenza nelle unità spinali e neuro riabilitazione e realizzando una rete dell’emergenza fondata su 8 Dea di Ii livello, 9 Dea di I livello, 27 pronto soccorso di base e 4 punti di assistenza in emergenza in zone disagiate (tra cui Capri, Procida, Agropoli e Roccadaspide).

Per saperne di più, rimandiamo all’articolo di Ettore Mautone su quotidianosanita.it