Fonte: superando.it

Ci aveva provato, easyJet, a far passare una carrozzina per un bagaglio come gli altri, cercando in tal modo di evitare una condanna più pesante, ma il Giudice di Pace di Capri le ha dato seccamente torto, condannando la compagnia aerea a risarcire una persona con disabilità per un importo pari a 3.800 euro. Nonostante infatti la garanzia che quella carrozzina danneggiata sarebbe stata riparata prima del rientro in Italia della persona, l’ausilio gli era stato rispedito a casa solo alcuni giorni dopo e ancora rotto come prima!

La vicenda è presto raccontata. Nel mese di marzo scorso, all’Aeroporto di Napoli Capodichino, un uomo con disabilità, in procinto di intraprendere un viaggio di vacanza a Barcellona con un volo della compagnia low cost (“a basso costo”) easyJet, viene fatto scendere dalla sua carrozzina elettrica, per imbarcarlo in aereo tramite una manuale. «Una volta giunto a destinazione – gli viene detto – la sua carrozzina verrà rimontata dal personale della compagnia».
È andata così? Non proprio, se è vero che all’arrivo in Spagna, oltre alla mancanza di un’adeguata assistenza, la persona ha scoperto che la sua carrozzina risultava danneggiata in alcune sue componenti.

«Niente paura – lo rassicurano da easyJet – l’ausilio verrà riparato in tempo utile per il suo rientro in Italia dalla vacanza». E invece succede che il protagonista – suo malgrado – dell’increscioso episodio, dopo essere stato costretto a noleggiare a Barcellona una carrozzina elettrica, con evidente disagio, solo al suo ritorno a casa si è visto rispedire l’ausilio. Riparato, come promesso? Niente affatto, ancora rotto come prima!

Di fronte a tutto ciò, è diventato inevitabile tutelarsi ed è quello che la persona ha fatto rapidamente, rivolgendosi alla sede di Capri – ove risiede – dell’Unione Nazionale Consumatori.
Un paio di elementi quanto meno sconcertanti vengono sottolineati a «la Repubblica (Cronaca di Napoli)» da Teodorico Boniello, responsabile della stessa Unione Nazionale Cosumatori caprese. «La prima cosa incredibile di questa vicenda – dichiara infatti – è che la compagnia non ha accettato alcun nostro tentativo di risolvere in via bonaria la controversia, costringendoci a rivolgerci all’Autorità Giudiziaria. La seconda cosa del tutto inaccettabile è che easyJet ha tentato di paragonare una sedia a rotelle ad un qualunque altro bagaglio, chiedendo di applicare i limiti massimi previsti dalla Convenzione di Montreal [Convenzione per l’unificazione di alcune norme relative al trasporto aereo internazionale, N.d.R.], come se per un disabile non fosse qualcosa di indispensabile e vitale».

La parola, dunque, è passata al Giudice di Pace di Capri Vincenzo Palumbo la cui decisione, fortunatamente, non ha lasciato spazio a dubbi: easyJet dovrà risarcire la persona per un importo pari a 3.800 euro, superiore sia al mero danno patrimoniale che a quanto previsto dalla citata Convenzione di Montreal.
Dal canto suo, l’Unione Nazionale Consumatori ha anche inviato un esposto all’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), segnalando il caso per eventuali ulteriori provvedimenti sanzionatori. (S.B.)

Ringraziamo Daniele Romano per la segnalazione.