Fonte: superando.it – 

Circa un anno fa il Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ha pubblicato le Linee Guida sulla deistituzionalizzazione, anche in caso di emergenza, documento che ha lo scopo «di guidare e sostenere gli Stati nei loro sforzi per realizzare il diritto delle persone con disabilità a vivere in modo indipendente e a essere incluse nella comunità e che è la base per pianificare i processi di deistituzionalizzazione e di prevenzione dell’istituzionalizzazione». Ne è ora disponibile anche la versione italiana, curata dal Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della Federazione LEDHA.

Circa un anno fa il Comitato ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità, organo degli esperti indipendenti che monitora l’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte dei vari Stati, ha pubblicato le Linee Guida sulla deistituzionalizzazione, anche in caso di emergenzache integrano il Commento generale n. 5 (2017) sul diritto alla libertà e alla sicurezza delle persone con disabilità, documento che, come si legge nel sito delle Nazioni Unite, «ha lo scopo di guidare e sostenere gli Stati Parti nei loro sforzi per realizzare il diritto delle persone con disabilità a vivere in modo indipendente e a essere incluse nella comunità e che rappresenta la base per pianificare i processi di deistituzionalizzazione e di prevenzione dell’istituzionalizzazione».
Ai contenuti di tale importante documento, avevamo dedicato a suo tempo sulle nostre pagine un ampio approfondimento curato da Simona Lancioni (a questo link).

«Questo testo – sottolineano dalla Federazione LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – è frutto di un processo partecipativo di cui hanno fatto parte oltre cinquecento persone con disabilità, basandosi sulle loro esperienze prima e durante la pandemia da Covid, che ha portato alla luce una diffusa istituzionalizzazione, evidenziando l’impatto della stessa sui diritti e sulla vita delle persone con disabilità e la violenza, l’incuria, l’abuso, il maltrattamento e la tortura, comprese le costrizioni chimiche, meccaniche e fisiche, di cui sono vittime negli istituti».

Reso disponibile sin da subito nelle lingue ufficiali delle Nazioni Unite (inglese, francese, spagnolo, russo, arabo e cinese), da alcune settimane ne esiste anche una versione italiana, pubblicata nel sito del Comitato ONU (a questo link) e curata dagli esperti del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA.
«I documenti pubblicati dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – sottolinea Luisella Bosisio Fazzi, tesoriera della LEDHA e componente del Consiglio Direttivo dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità – sono importanti, perché fanno giurisprudenza. Per questo abbiamo deciso di tradurli fedelmente in italiano, rendendoli in tal modo accessibili a un numero più ampio di persone. In questo caso specifico si tratta di un parere giuridico che offre l’interpretazione corretta dell’articolo 19 della Convenzione ONU (Vita indipendente ed inclusione nella società), quello che riconosce il diritto alla vita indipendente già oggetto del Commento Generale numero 5». (S.B.)