Nell’introdurre il 7° Obiettivo strategico del “Programma d’azione per la sicurezza stradale 2011-2020”, relativo alla protezione degli utenti vulnerabili della strada, la Commissione europea sottolineò che “il numero di morti e feriti gravi che si registra tra gli utenti vulnerabili della strada, quali ad esempio i conducenti di motociclette e ciclomotori, i ciclisti e i pedoni, è elevato e in alcuni Stati europei continua ad aumentare”. Più avanti, lo stesso documento ricorda anche che “esistono poi altri utenti che, indipendentemente dal ruolo nel traffico (…) sono per loro stessa natura “fragili”, ad esempio gli anziani, i bambini, i disabili.

Vincolati

Proprio per questo, le persone disabili che viaggiano in carrozzina a bordo di un veicolo devono essere vincolate allo stesso modo come prevede il Codice della Strada. Quindi devono essere utilizzati dei sistemi di ritenuta omologati, per assicurare sia la carrozzina al pianale del veicolo sia la persona disabile alla carrozzina stessa.

Le norme per l’omologazione dei veicoli, come indicato dalla direttiva UE 2007/46, impongono le cinture di sicurezza a tre punti anche per le persone in carrozzina. Mentre la normativa Iso 10542, che specifica i requisiti e le metodologie di prova dei sistemi di ritenuta degli occupanti, impone ancoraggi a pavimento a quattro punti, oltre alla cintura a tre punti per la persona disabile. Infatti, la normativa Iso è frutto di esperienze effettuate con crash test di manichini in carrozzina, posti a bordo di un’auto lanciata a 50 km/h contro un ostacolo fisso. Durante le sperimentazioni, i manichini hanno riportato gravi danni anche se dotati di cinture ventrali, insufficienti quindi a garantirne l’incolumità.

Sempre sicuri

Fissare la carrozzina agli ancoraggi a pavimento e allacciare la cintura alla persona disabile impone un tempo che supera i 10 minuti. Per ovviare a questo problema, alcuni allestitori specializzati hanno messo a punto dei sistemi che abbattono i tempi di oltre la metà. Ciò per evitare superficialità e manovre di ancoraggio scorrette, quando c’è poco tempo a disposizione, che potrebbero costare care al passeggero in carrozzina, anche nel caso di un lieve incidente.

Sensibili al problema della sicurezza a bordo delle persone in carrozzina sono da tempo i tassisti di Bologna, che nei workshop dedicati non mancano mai di sottolineare il problema della rigidità delle carrozzine: senza modelli idonei, dotati di poggiatesta e di rigidità torsionale adeguata, l’incolumità del passeggero disabile non potrà mai essere garantita a bordo di un mezzo in movimento.

Patrizia Terrasi

Fonte: fondazionesereno.org