di Renato La Cara – ilfattoquotidiano.it –
“Abbiamo chiesto al capo del governo di dare una prova concreta, già nella prossima legge di Bilancio, delle promesse”, dice a ilfattoquotidiano.it il numero uno della Fish dopo l’incontro con Conte: “Mostrare subito il ‘cambiamento’ sulle politiche attive che riguardano la dignità di donne e uomini.
“Il fondo sul Dopo di noi ha subito un taglio di 10 milioni di euro nella legge di Stabilità votata lo scorso anno. Se il nuovo governo non agisce subito per coprire il buco di un fondo ad hoc, peraltro ritenuto inadeguato a livello economico, si rischia di mettere in difficoltà migliaia di famiglie con disabili gravi a carico”. La denuncia delle principali associazioni che si occupano di sostenere le persone con disabilità. La prima a battere un colpo è stata la Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha), che ha lanciato un appello diretto alle istituzioni per chiedere di ripristinare al più presto le risorse eliminate. Intanto venerdì pomeriggio Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), ha incontrato il premier Giuseppe Conte (nella foto), per parlare, tra le varie cose, anche di come rimediare al taglio di oltre il 10% del fondo sul Dopo di noi. “Abbiamo chiesto al capo del governo di dare una prova concreta, già nella prossima legge di Bilancio, delle promesse fatte sia in campagna elettorale sia contenute nel programma riguardo alle nuove politiche sociali di inclusione e sostegno delle persone con disabilità”, ha detto a ilfattoquotidiano.it Falabella. Il numero uno della Fish ha spiegato inoltre al presidente del Consiglio di “mostrare subito il cambiamento da parte del suo governo proprio sulle politiche attive che riguardano la dignità di donne e uomini, non solo nel confermare i fondi in essere (in particolare quelli sul Dopo di noi e sulla Non autosufficienza, ndr) ma di potenziarli per venire finalmente incontro alle esigenze stringenti e in continuo aumento di oltre 4 milioni di cittadini italiani con disabilità e i loro familiari. Abbiamo ribadito, però, la necessità anche di un adeguato monitoraggio e verifica sull’impiego reale ed efficace di questi fondi. In particolare sulla non autosufficienza sarebbe più che opportuno delineare un Piano di lungo periodo e livelli essenziali di assistenza in modo da evitare disparità territoriali quanto mai evidenti”.
Alla notizia della sforbiciata di 10 milioni di euro in tutto prevista per il 2018 e 2019 del fondo sul Dopo di noi la prima organizzazione a lanciare l’allarme è stata la Ledha. Giovanni Merlo, direttore della Lega per i diritti delle persone con disabilità spiega a Ilfattoquotidiano.it che il “nostro comunicato del 12 settembre voleva essere una presa di posizione netta sul fatto che già per quest’anno – con la decisione del Governo Gentiloni nella scorsa legge di Bilancio – il fondo sul Dopo di noi, (che è stabilito a livello nazionale ma viene ripartito su base regionale, ndr), sarà ridotto da 56 milioni di euro circa a 51 milioni, con un ulteriore taglio di 5 milioni previsto anche per il 2019. Non vogliamo essere strumentalizzati da nessuno perché non ci siamo mai schierati né lo faremo con nessun partito, siamo impegnati a sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie. Tagliare sul sociale non è un bel segnale, anche quando si tratta di una decina di milioni di euro, e facciamo presente che ci saranno comunque delle conseguenze sulla qualità di vita delle persone. A fronte di crescenti richieste di adesione da parte delle famiglie ai progetti legati al Dopo di noi è necessario implementare il fondo, al momento del tutto insufficiente a coprire i bisogni reali delle persone. Ridurre le risorse è inaccettabile, andrebbe anzi potenziato in maniera significativa”.
Sia Fish che Ledha perseguono gli stessi obiettivi e sono entrambe d’accordo nel ribadire che il Dopo di noi dà speranza a migliaia di persone che vivono in situazioni molto delicate ed è importante incoraggiare il sostegno all’incremento del fondo, facendo proposte costruttive alle istituzioni competenti, oltre a promuovere e partecipare attivamente ai tavoli di discussione soprattutto con il nuovo ministro della Famiglia e della Disabilità che, comunque, aveva spaccato la comunità delle persone con disabilità e al primo incontro con alcune associazioni non aveva parlato di fondi né fatto previsioni di spesa o fatto riferimento a cifre da stanziare. “Siamo consapevoli – aggiunge Merlo – che la linea politica anche sul sociale promossa dall’attuale governo ha suscitato grande interesse e curiosità nella cittadinanza, ha prodotto una rilevante aspettativa da parte della gente che ora desidera vedere le parole divenire azioni concrete e soluzioni reali. Perciò auspichiamo che vengano inserite al più presto le risorse mancanti, perché il fondo sul Dopo di noi previsto dalla legge 112/2016 è senza alcun dubbio una misura innovativa e, soprattutto, si tratta della prima di questo tipo a livello strutturale”.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
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