Nonostante siano ben nove i punti in cui gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati nel 2016 dalle Nazioni Unite facciano esplicito riferimento ai diritti umani delle persone con disabilità, «sia a livello europeo che nazionale – sottolinea Giampiero Griffo, che nei giorni scorsi ha rappresentato il nostro Paese a Bruxelles, durante una due giorni promossa dal Forum Europeo sulla Disabilità – appare ancora scarsa l’attenzione a tali diritti. In tal senso va incentivato l’impegno delle organizzazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie»

Nei giorni scorsi l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, sulla base di un progetto finanziato dalla Commissione Europea, ha organizzato a Bruxelles una due giorni di iniziative dedicata ai diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, ovvero SDGs), fissati da parte delle Nazioni Unite – come ampiamente riferito anche su queste pagine – il 25 settembre dello scorso anno.
Nel dettaglio, il 7 giugno vi è stato un incontro al Parlamento Europeo con la partecipazione di Eurodeputati e di rappresentanti delle Direzioni Generali della Commissione Europea, per far conoscere le iniziative in corso sul tema da parte dell’Unione Europea.
L’8 giugno, invece, è stato organizzato un seminario europeo cui hanno partecipato i rappresentanti di organizzazioni di persone con disabilità di dodici Paesi, dello staff dell’EDF, dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani di Ginevra e dell’IDA (International Disability Alliance).
Per l’Italia erano presenti Silvia Cutrera, a nome di DPI (Disabled Peoples’ International), Luisella Bosisio Fazzi del FID (Forum Italiano sulla Disabilità) e Giampiero Griffo per l’EDF.

«Il bilancio finale della due giorni – sottolinea Griffo – presenta luci e ombre. In generale, infatti, nonostante gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU facciano riferimento esplicito in ben nove punti alle persone con disabilità – come ampiamente ricordato già su queste pagine – appare ancora scarsa, sia a livello europeo che nazionale, l’attenzione ai diritti delle stesse persone con disabilità, tema assai poco menzionato nei documenti attualmente disponibili. È quindi importante incoraggiare le organizzazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie ad utilizzare i vari impegni internazionali che coinvolgono gli Stati aderenti alle Nazioni Unite, come un nuovo strumento per indirizzare le politiche di inclusione e monitorarne i risultati. Gli Obiettivi di Sviluppo, infatti, sono basati sul rispetto dei diritti umani e quindi del tutto in linea con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e hanno l’obiettivo che nelle politiche di sviluppo nessuno rimanga indietro, incluse pertanto le persone con disabilità».

Il seminario di Bruxelles dell’8 giugno ha fatto emergere una serie di azioni a livello nazionale, europeo e internazionale, di cui prossimamente daremo ampia informazione ai Lettori.
«Intanto in Italia – annota ancora Griffo – il presidente del Consiglio Gentiloni ha preso sotto la propria responsabilità il coordinamento delle attività sugli Obiettivi di Sviluppo, che prima erano a carico del Ministero dell’Ambiente. Questo è certamente un passo avanti per una visione più ampia dei temi legati alle varie questioni riguardanti l’applicazione degli Obiettivi. In tal senso, la FISH, DPI Italia e la RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo) invieranno allo stesso Presidente del Consiglio un proprio documento di proposte elaborato sulla strategia italiana per gli Obiettivi di Sviluppo e questo sarà tra l’altro uno dei temi da discutere nella prossima conferenza programmatica della FISH». (S.B.)

Fonte: Superando.it